La dieta mediterranea.
Per dieta mediterranea si intende una dieta ispirata alle abitudini alimentari diffuse nei paesi che si affacciano sul meditarraneo (in particolare italia, spagna, grecia e marocco), basata soprattutto sull'utilizzo di cereali lavorati (pasta, pane), legumi, frutta fresca e verdura, carne e pesce, uova e latticini.
Nonostante le abitudini alimentari di questi paesi si siano modificate nel corso degli ultimi decenni, subendo l'influenza di cucine sia orientali che occidentali (la ricca cucina americana, ad esempio, ha avuto più influenza di quanto non si sospetti, aumentando drasticamente il consumo di carne e grassi animali), tuttavia la dieta mediterranea ha avuto il riconoscimento dell'UNESCO come 'patrimonio culturale immateriale dell’umanità' (2010) ed al giorno d'oggi è stata rivalutata e adottata anche in alcuni paesi all'estero (si sta diffondendo, ad esempio, in sud america).
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Il dato più interessante, testimoniato da studi decennali, è che nelle popolazioni che adottano la dieta mediterranea l'insorgenza di malattie cardiovascolari è più bassa che in altre parti del mondo; questo nonostante il quantitativo di grassi sia simile a quello consumato ad esempio in America. La differenza fondamentale sta infatti nel tipo di grassi: l'utilizzo di olio d'oliva rispetto al grasso animale aiuta a prevenire il colesterolo ed è molto meno pericoloso per il cuore.
Non dobbiamo inoltre pensare che la dieta mediterranea sia da ricondurre tutta a un'idea di festa dei carboidrati, con pasta, pizza e pane a tutte le ore. Le popolazioni mediterranee mangiavano, storicamente, molta frutta fresca e pesce, ricchi di vitamine e fosfolipidi, che assicuravano una durata della vita mediamente lunga (come anche in giappone, dove il consumo di pesce e di alimenti leggeri è ancora oggi molto diffuso).
Il trucco per il benessere sta infatti negli acidi monoinsaturi e negli antiossidanti: i primi si trovano nell'olio extravergine di oliva e nel pesce, e contribuiscono ad abbassare i livelli di colesterolo, i secondi sono diffusi in tutto il mondo vegetale (alcuna vitamine sono antiossidanti) e aiutano a contrastare l'ossidazione delle molecole dovuta ai radicali liberi.
Nonostante le abitudini alimentari di questi paesi si siano modificate nel corso degli ultimi decenni, subendo l'influenza di cucine sia orientali che occidentali (la ricca cucina americana, ad esempio, ha avuto più influenza di quanto non si sospetti, aumentando drasticamente il consumo di carne e grassi animali), tuttavia la dieta mediterranea ha avuto il riconoscimento dell'UNESCO come 'patrimonio culturale immateriale dell’umanità' (2010) ed al giorno d'oggi è stata rivalutata e adottata anche in alcuni paesi all'estero (si sta diffondendo, ad esempio, in sud america).
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Il dato più interessante, testimoniato da studi decennali, è che nelle popolazioni che adottano la dieta mediterranea l'insorgenza di malattie cardiovascolari è più bassa che in altre parti del mondo; questo nonostante il quantitativo di grassi sia simile a quello consumato ad esempio in America. La differenza fondamentale sta infatti nel tipo di grassi: l'utilizzo di olio d'oliva rispetto al grasso animale aiuta a prevenire il colesterolo ed è molto meno pericoloso per il cuore.
Non dobbiamo inoltre pensare che la dieta mediterranea sia da ricondurre tutta a un'idea di festa dei carboidrati, con pasta, pizza e pane a tutte le ore. Le popolazioni mediterranee mangiavano, storicamente, molta frutta fresca e pesce, ricchi di vitamine e fosfolipidi, che assicuravano una durata della vita mediamente lunga (come anche in giappone, dove il consumo di pesce e di alimenti leggeri è ancora oggi molto diffuso).
Il trucco per il benessere sta infatti negli acidi monoinsaturi e negli antiossidanti: i primi si trovano nell'olio extravergine di oliva e nel pesce, e contribuiscono ad abbassare i livelli di colesterolo, i secondi sono diffusi in tutto il mondo vegetale (alcuna vitamine sono antiossidanti) e aiutano a contrastare l'ossidazione delle molecole dovuta ai radicali liberi.
